martedì 9 luglio 2019

PIANTE & GATTI


Il rapporto tra animali di casa, specialmente gatti, e le piante spesso non è idilliaco. Se il gatto non esce di casa le piante tendono a diventare uno dei principali obiettivi per farsi le unghie, masticare tenere foglie, scavare nella terra per fare i bisogni. Alcune piante sono inoltre tossiche per i gatti e possono provocare serie conseguenze se ingerite, in particolare ciclamino, mughetto, stella di Natale, giglio, agrifoglio, oleandro, primule e rododendro.
Il gatto intossicato mostrerà sintomi più o meno gravi a seconda della pianta e della quantità ingerita. Tra tali sintomi possono esservi scialorrea (perdita di saliva), tosse, starnuti, ulcere nella bocca e sul naso, vomito, diarrea, irrigidimento, crisi convulsive, emorragie. Se sospettate che il vostro gatto abbia ingerito piante velenose, portatelo subito presso il pronto soccorso veterinario più vicino.
Piante “amiche” sono invece banani, felci, calathea, alcune varietà di begonia, peperomia. Come dicevamo all’inizio, però, queste ultime potrebbero essere messe in pericolo dall’esuberanza del micio. Quindi come proteggerle? Per esempio usando vasi appesi al soffitto e lontani da punti che potrebbero essere sfruttati come ponti di lancio dai gatti per saltarvi sopra . Se invece i vasi sono sul pavimento, si può ricoprire la terra con ciottoli larghi e pesanti, oppure aggiungere scorze di limone il cui odore risulta sgradito al gatto. Sempre sfruttando il limone, si può spruzzare sulle foglie un po’ del suo succo. Infine, si possono collocare delle piantine di erba gatta, di cui i mici sono ghiotti, vicino alle piante da proteggere. Il gatto tenderà a concentrarsi sull’erba gatta, che per lui non è assolutamente velenosa.

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