mercoledì 30 ottobre 2019

CANI CON LE STELLETTE


Li chiamano “cani con le stellette”, quelli che operano a fianco dei Carabinieri e delle Forze Armate in genere. Questi cani vengono impiegati principalmente dai contingenti militari all’estero, ma possono essere utilizzati sul territorio nazionale con compiti di sorveglianza di obiettivi strategici, di ricerca armi e munizioni e di “bonifica” di aree e infrastrutture. Si tratta di animali che seguono allenamento e addestramento costante e che per il loro servizio sono ricompensati con vitto, alloggio e cure mediche. Quando vanno in “pensione” (in genere a 8 anni d’età, spesso adottati dai militari con cui hanno lavorato) perdono questi benefici. Una recente proposta di legge, supportata dall’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), chiede che l’assistenza sanitaria sia estesa per tutta la durata della loro vita. Dopotutto, questi cani hanno lavorato per il bene degli uomini, sottoponendosi anche a gravi pericoli.

lunedì 21 ottobre 2019

QUANTO TEMPO OCCUPA UN CANE?


State pensando di adottare un cane? Ottima scelta. Avrete con voi un compagno di vita, che vi mostrerà affetto e fedeltà, proteggerà la vostra casa, giocherà coi vostri bambini e molto altro ancora. A fronte di tante cose che il nuovo amico vi darà, però, voi dovrete fare altrettanto. Tra i vostri “costi” uno dei principali sarà il tempo. L’amico a quattro zampe non potrà stare da solo per più di otto ore, quindi dovrete essere sicuri di non doverlo lasciare per un tempo maggiore. Un cane vi impegnerà per almeno un’ora al giorno con le sue passeggiate, durante le quali potrà anche fare i suoi bisogni. Inoltre c’è il tempo necessario per bagni e spazzolature (almeno due volte l’anno), il tempo per giocare con lui (almeno una mezz’ora al giorno), quello necessario per portarlo dal veterinario (vaccinazioni, visite di controllo, ecc.), almeno due volte all’anno. Vanno tenuti in conto anche gli imprevisti, come qualche malattia che potrebbe aumentare il numero di visite veterinarie e richiedere la somministrazione di farmaci. Fate voi i conti con la matita. Ne verrà fuori un bel numero di ore, un impegno notevole. Tuttavia, se avete a disposizione quel tempo, “spenderlo” per un cane vale veramente la pena. L’affetto, il divertimento, la compagnia che ne trarrete avranno un valore ancora maggiore. Ora la scelta spetta a voi…

venerdì 18 ottobre 2019

GATTI & GIOCO



Per i gatti il gioco è un elemento fondamentale della vita. Si può dire che i gatti imparino a vivere giocando. Attraverso il gioco, i cuccioli esplorano l’ambiente in cui vivono,e apprendono il corretto comportamento sociale, ma anche a cacciare. Ovviamente il modo di giocare cambia da cuccioli ad adulti. I primi sono più sfrenati, talvolta anche ridicoli e impacciati, amanti della corsa e dei balzi. Da adulti tendono a essere meno dinamici (anche se talvolta si cimentano in scatti e salti prodigiosi), e apprezzano maggiormente rompicapi e giochi di strategia. In ogni caso, il gioco resta importante in ogni fase della loro esistenza. Per i gatti che hanno accesso al mondo esterno, magari in compagnia di propri simili, il gioco avviene in modo abbastanza spontaneo: rincorrersi nei prati, arrampicarsi sugli alberi, inseguire insetti sono attività che permettono al felino di fare esercizio e divertirsi. Più complesso è trovare attività ludiche per i gatti che vivono in appartamento, in particolare se si tratti di gatti unici. In tal caso devono essere aiutati dagli umani di casa. In commercio esistono molti oggetti che possono risultare utili, dai grandi tiragraffi a più piani su cui arrampicarsi a palline colorate con campanelli da rincorrere. Semplici giochi possono essere fabbricati a mano, da palline di carta a rotoli di carta igienica vuoti, a scatole di cartone in cui effettuare buchi da cui possono entrare e uscire. Si può anche interagire col gatto, cosa che gradirà molto se è l’unico animale di casa, per esempio legando una pallina a un filo e facendola oscillare, o con delle piume legate a un bastoncino. Si possono creare percorsi con scatole di cartone o assi di legno. Con un po’ di fantasia i giochi realizzabili sono infiniti, l’importante è trovare un po’ di tempo da dedicargli.

mercoledì 16 ottobre 2019

I PET FANNO BENE AGLI ANZIANI


Gli over 65 sono molto affezionati agli animali da compagnia, infatti oltre un anziano su due ne possiede almeno uno e il trend è in continua crescita. Secondo il rapporto Senior Italia FederAnziani su “Over 65 e Animali da Compagnia”, infatti, la percentuale di proprietari di animali tra i senior è salita dal 39% al 55% tra il 2015 e il 2017. Inoltre ben il 68% degli intervistati afferma che la compagnia del proprio animale influenza molto il proprio benessere fisico e mentale. Vivere con un animale “costringe” i senior al movimento e incide positivamente sulla loro salute fisica. Infatti oltre l’89% porta fuori il cane, il 78,7% dei rispondenti lo fa ogni giorno. Per la maggior parte degli anziani la presenza di un pet incide positivamente anche sulla salute psichica poiché li mantiene attivi mentalmente. Da un’analisi della letteratura scientifica internazionale condotta dal Centro Studi Senior Italia emerge che i possessori di cani hanno il 57% di probabilità in più di svolgere attività fisica rispetto a chi non ne ha. I senior over 65 anni che possiedono un cane sono più in forma, tanto da dimostrare biologicamente 10 anni di meno (dato di Zhiqiang Feng et al. della University of St Andrew).

lunedì 14 ottobre 2019

GLI ANIMALI FANNO PARTE DELLA FAMIGLIA?

Secondo un’indagine Doxa (la più importante azienda italiana di ricerche di mercato), per gli italiani gli animali da compagnia sono a tutti gli effetti membri della famiglia. Lo dichiara il 95% circa di chi vive con un pet, ma anche l’80% degli italiani. Con picchi fin oltre l’86% al Sud e il 91% tra i giovani nella fascia di età 15-24.
Anche per questo motivo alcune associazioni e alcune forze politiche hanno proposto di inserire i Pet nello stato di famiglia e nel censimento Istat. Queste proposte riscuotono il consenso del 59,5% dei proprietari e in generale di quasi 1 italiano su 2. Queste ipotesi, inoltre, portano a parlare più di “genitorialità” che di “proprietà” per definire il legame che lega i pet alle famiglie con cui vivono. L’inserimento dei pet nello stato di famiglia formalizzerebbe questo rapporto.

domenica 13 ottobre 2019

NON SOLO CANI E GATTI


Secondo il rapporto Assalco-Zoomark del 2019 (l’Assalco è l’Associazione Nazionale Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, mentre Zoomark è la fiera internazionale dell’industria del pet) si stima che nel 2018 in Italia fossero presenti più di 60,2 milioni di animali d’affezione. I pesci sono risultati essere quelli presenti in maggior numero che, con una popolazione di circa 30 milioni di esemplari, valgono circa la metà del totale dei pet che vivono nelle famiglie italiane. A seguire, gli uccelli (12,8 milioni), i gatti (7,3 milioni), i cani (7 milioni) e, infine, i piccoli mammiferi e rettili con rispettivamente 1,8 e 1,3 milioni di esemplari.
Tornando a cani e gatti, si evince che circa il 39% degli italiani – cifra pari a circa 20,3 milioni – ha un cane e/o un gatto in famiglia. Sono i cani i più popolari, infatti sono circa 5,9 milioni, pari al 27,1% delle famiglie, mentre i gatti sono circa 4 milioni, presenti nel 18,3% delle famiglie.

sabato 12 ottobre 2019

LA STORIA DI LUCAS



Lucas è arrivato in clinica il 10 giugno. Ricevuto in visita dal Dott. Sciumè, Lucas presentava petecchie, effusioni emorragiche sparse su tutto il corpo e sulle mucose, oltre ad ifema (sanguinamento della camera anteriore dell'occhio). Sono stati eseguiti esami del sangue completi da cui è risultato trattarsi di anemia e piastrinopenia gravi. Dopo numerosi approfondimenti diagnostici, queste alterazioni sono state attribuite a un'origine immunomediata, ovvero legate alla distruzione di globuli rossi e piastrine ad opera del sistema immunitario. Inizialmente Lucas non ha risposto alla semplice terapia cortisonica, pertanto, anche grazie all'aiuto della Dott.ssa Marinelli, è stato aggiunto un ulteriore farmaco, il micofenolato. La nuova terapia ha avuto successo: oggi, dopo circa 4 mesi, è stato possibile sospendere tutti i farmaci e Lucas sta alla grande.

In foto Lucas con il Dr Sciumè per l'esame del sangue di controllo.

venerdì 4 ottobre 2019

I DIRITTI DELLE COLONIE FELINE


La legge 281 del 1991 contro il maltrattamento dei gatti protegge anche quelli che vivono in piena libertà e tutte le colonie feline. Il gatto è considerato parte integrante della società pertanto va rispettato e tutelato. Per questo la legge citata stabilisce che è vietato spostare i gatti dal luogo prescelto per vivere. Gli animali hanno anche il diritto di ricevere cure e cibo proprio in quello stesso luogo, sempre nel rispetto delle norme igieniche e del comune senso del rispetto altrui.
La legge scende anche nel dettaglio e, nell’articolo 7, dichiara che è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.
L’articolo 8, invece, spiega che i gatti che vivono liberi sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio dopodiché vanno riammessi nel loro gruppo.
Per l’articolo 9 i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.
L’articolo 10 sancisce che gli enti e le associazioni protezioniste possono, d'intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza.

mercoledì 2 ottobre 2019

IL COLLARE ELISABETTIANO


Avrete sicuramente visto almeno una volta quel buffo imbuto che talvolta viene messo al collo di cani e gatti. Viene chiamato “collare elisabettiano”, poiché ricorda i giganteschi colletti o gorgiere usati in epoca elisabettiana. Lo scopo del collare elisabettiano è evitare che l’animale riesca a leccarsi una ferita, togliersi una medicazione o dei punti. Per questo motivo tale strumento è spesso usato dopo un intervento chirurgico. L’animale che indossa il collare elisabettiano inizialmente risulta infastidito e tende a sbattere contro gli ostacoli, ma generalmente impara in pochissimo tempo a muoversi, a mangiare e a svolgere normalmente tutte le attività quotidiane.