lunedì 31 dicembre 2018

LABORATORIO DI ANALISI INTERNO


La Clinica Veterinaria Gran sasso è dotata di un Laboratorio di Analisi Interno in grado di eseguire le seguenti indagini diagnostiche: 

- Ematologia (esame emocromocitometrico, formula leucocitaria, reticolociti, ricerca emoparassiti, tipizzazione del gruppo sanguigno canino, buffy coat)
- Biochimica Clinica (profilo ematochimico completo, elettroforesi sierica, emogasanalisi, profilo coagulativo, rapporto urinario proteine/creatinina, esame chimico-fisico delle urine)
- Sierologia (Dirofilaria, FIV, FeLV, FIP)
- Citopatologia: i campioni contenenti il materiale cellulare prelevati per via diretta o eco-guidata a seconda delle sede anatomica del prelievo sono esaminati e refertati in tempi brevi.L’esame citologico può anche essere estemporaneo durante gli interventi chirurgici per determinare la più appropriata strategia terapeutica.
- Microbiologia (coltura micotica, coltura su agar sangue delle urine)

Inoltre, attraverso il sistema di refertazione automatizzato è possibile l'invio per posta elettronica o sulla Applicazione per dispositivi Ios e Android "Clinica Veterinaria Gran Sasso" scaricabile gratuitamente.

sabato 29 dicembre 2018

ATTENTI AI BOTTI!


Il capodanno è alle porte, ma questa festa non è molto amata dagli animali. Questi ultimi sono infastiditi, per non dire terrorizzati, da botti e fuochi d’artificio. Poiché sono molto più sensibili ai suoni, grazie a un udito più sviluppato, e incapaci di spiegarsi il motivo di tanto baccano, gli animali affrontano il capodanno in modo decisamente meno festoso di noi. I più fortunati trovano un nascondiglio e attendono che il baccano cessi, quelli colti da panico, invece, possono fuggire, perdersi, addirittura trovare la morte in incidenti. Non pensiate si tratti di un problema che colpisce solo cani e gatti di casa, rimangono terrorizzati anche i randagi, quelli da stalla, gli uccelli, ecc. In particolare,  piccole creature come gli uccellini possono persino morire d’infarto. Si stima che circa 5.000 animali perdano la vita ogni Capodanno. Una vera e propria strage, a cui, fortunatamente, molti cercano di porre rimedio evitando i botti. Non è indispensabile, infatti, rinunciare alla festa, basta celebrarla in modo più tranquillo, per esempio con fuochi artificiali silenziosi. Tuttavia, dato che non tutti si comportano in questo modo, meglio prendere precauzioni per proteggere i nostri animali: tenerli in casa chiudendo porte e finestre, fargli compagnia e tranquillizzarli se nervosi. Per gli amici a quattro zampe la nostra presenza è sempre il migliore calmante.

venerdì 28 dicembre 2018

OTTO SALE VISITA

La nostra Clinica è dotata di ben otto sale visita, in modo da potere accogliere molti animali contemporaneamente, limitando in tal modo i tempi di attesa. Se dopo la visita di base lo si reputa necessario, il paziente viene inviato ai settori specialistici di competenza. Nostro obiettivo, infatti, non è solo essere celeri nell'intervenire, ma anche efficienti ed esaustivi nel curare. Il benessere degli animali è la nostra priorità.

ATHOS VI AUGURA BUONE FESTE!

Il bellissimo Athos è un nostro paziente, per l'esattezza un paziente della Dott.ssa Crosta e della Dott.ssa Claretti, che oggi sta benissimo e augura Buone Feste a tutti insieme al suo "collega".


mercoledì 26 dicembre 2018

CANI & FASHION


Cani e moda vanno molto d’accordo. Nonostante gli amici/nemici gatti vengano da sempre considerati animali maggiormente eleganti nel muoversi e nell’atteggiarsi, la loro scarsa propensione a restare in posa o a eseguire comandi li ha messi in secondo piano, rendendo le passerelle e i servizi fotografici incontrastato dominio dei cani. Nel 2014 la rivista americana Business Insider ha addiritturra stilato una classifica delle razze più trendy in diversi stati del mondo basandosi sugli scatti fotografici presenti sui social network. In Italia la più gettonata è risultata essere quella dei Brussels Griffon, negli Stati Uniti il Bulldog francese, il Boxer in Inghilterra e in Australia il Labrador. Ma in ambito moda a dettare legge sono gli stilisti e questi ultimi confermano in prima persona l’importanza dei cani: amici, ispiratori e compagni di lavoro.
Audrey, il jack russel di Donatella Versace, è così popolare che nel 2013 si è guadagnata un servizio intero sulla rivista Grazia Uk. Il popolare magazine l’ha definita un “cane favolososo” e una “musa ispiratrice”, immortalandola mentre indossa vistose collane o cappottini coperti di sfavillanti pailettes. 
Valentino, invece, predilige i carlini e alcuni di loro sono diventati protagonisti di uno scatto fotografico del 2007, assieme a modelle vestite di rosso, utilizzato l’anno seguente quale locandina del film Valentino the Last Emperor, un documentario sull’addio alla moda dello stilista. 
Poi c’è Giorgio Armani col suo bulldog, Gianni Versace con dei setter irlandesi, Roberto Cavalli e il suo cane lupo, lo yorkshire terrier dello stilista franco-tunisino Azzedine Alaïa, il cagnolino pezzato di Marc Jacobs, i numerosi pastori tedeschi dello stilista francese Andre Courreges, il bulldog francese della stilista Wenlen, il maltesino di Reem Acra, il barboncino nero Gasper di Carolina Herrera, il cagnolino nero e ricciolino dell’inglese Matthew Williamson, l’amato cane di Inès de la Fressange.
Elisabetta Franchi, fashion designer dalla filosofia animal friendly, ha affermato che il suo cane Leone, un labrador dorato, l’aiuta nell’ispirazione e ha detto ai propri dipendenti che possono portarsi i cani al lavoro, cosa che hanno fatto. Non solo, l’amore per i cani l’ha spinta a utilizzare solo pellicce ecologiche e a creare T-shirt per raccogliere fondi contro il randagismo. 
Ma se pensate che lo stretto rapporto tra cani e moda sia un fatto recente vi sbagliate di grosso. La faccenda va avanti da oltre un secolo, con risultati eccellenti. Già nei primi anni del ventesimo secolo, infatti, il cane è uno dei protagonisti del mondo della moda. Sia nelle illustrazioni che nelle foto, le modelle con indosso abiti al passo coi tempi sono spesso accompagnate da uno o più cani in grado di dare all’immagine maggiore impatto visivo, trasmettere un senso di calore, rendere maggiormente credibili e quotidiani capi di abbigliamento, stili di vita, tendenze fashion. Il cane, insomma, come potenziatore di messaggio glamour, ma anche come trade d’union tra visione ideale della moda e applicazione concreta della stessa. 
La rivista Vogue nasce nel 1892 a New York e ancora oggi è considerata uno dei più prestigiosi e autorevoli magazine di moda. La filosofia della rivista prevede una compresenza sia di pezzi e immagini strettamente connessi al mondo dell’abbigliamento, sia di articoli legati alla cultura, al cibo, alla casa, divenendo così un sofisticato sguardo d’insieme al life style. I cani fanno capolino sulle sue pagine sin dai primi anni. Inizialmente, a cavallo tra Ottocento e Novecento, le immagini sono affidate principalmente a illustratori (l’epoca d’oro della fotografia deve ancora arrivare) che spesso inseriscono nelle loro affascinanti illustrazioni splendidi esempi canini. Nel 1922 un cane, primo tra molti, si guadagna persino la copertina. È un greyhound bianco con macchie nere, dalle forme stilizzate ed elegantissime, che ruba la scena alla fanciulla, altrettanto eterea, che lo accarezza. A disegnarlo è Helen Dryden (1887-1981), artista eclettica in grado di spaziare dall’illustrazione all’industrial design passando per i costumi teatrali. Influenzata dagli artisti francesi, ma capace di elaborare tali influenze in un proprio stile delicato in grado di fondere la realtà con elementi fantasiosi, la Dryden più volte inserisce cani nelle sue opere, in particolare i greyhound che evidentemente ritiene maggiormente idonei a sottolineare la propria idea di moda ed eleganza. 
Altri artisti fanno scelte differenti. Per esempio, l’inglese Anne Harriet Fish (1890 – 1964) punta su minuscoli cagnolini che sembrano batuffoli di cotone, quasi accessori da tenere in braccio o nella borsetta. Si tratta generalmente di pechinesi, con cui dare un tocco di esotismo alla sue figure femminili dai grandi occhi sgranati. 
È anche il periodo a influire sulla scelta dei “fashion dog”. I già citati pechinesi si trovano al centro dell’attenzione per tutti gli anni dieci del ventesimo secolo, negli anni Venti tocca ai greyhounds, alla fine dei Venti e per tutti i Trenta si fanno largo i terrier. Si tratta di mode, anche molto durature, sulle quali hanno influenza vari fattori, talvolta semplici “capricci” del fato. Quando il celebre attore Rodolfo Valentino (1895 – 1926) viene notato su una spiaggia mentre passeggia con un bel Irish wolfhound bianco dal nome importante, Centaur Pendragon, il cane (e tutti quelli della sua specie) sale alla ribalta, divenendo immediatamente una star del mondo della moda. Una tendenza, questa che vede i cani degli attori diventare celebrità a loro volta e irrompere nell’industria del fashion, che si accentua col passare del tempo e con l’imporsi della fotografia. Non solo, a ottenere i favori delle cronache modane e delle riviste di fashion sono anche i cani di reali (in particolare le regine d’Inghilterra che con i quadrupedi hanno un bel feelling), politici e personaggi pubblici vari. 
Il binomio cani/moda funziona anche oltre oceano. In Francia, negli anni Dieci, a sponsorizzarlo è la stilista Coco Chanel (1883-1971). Nel 1913 viene immoratalata di fronte al suo primo negozio, nella località balneare di Deauville, mentre indossa un capo di suo creazione e ha al fianco due King Charles spaniel. Altri cani, anche se meno esposti mediaticamente, l’accompagneranno per il resto della sua vita.
La triangolazione col mondo del cinema, invece, porta la firma dell’attrice inglese Joan Collins (1933) che negli anni Cinquanta si fa fotografare a Londra in languida posa assieme al suo barboncino colorato di rosa. Vaporoso confetto, il cagnolino avrebbe dovuto, a suo avviso, amplificarne lo charme, l’immagine glamour. A quanto pare la cosa funziona, visto che la Collins sbarca con successo a Hollywwod e diverse sue colleghe la imitano “pittando” di zuccherosi colori i propri barboncini di cui non ci è dato conoscere l’opinione in materia.
Così, saltando di stilista in stilista, e da fashion designer a vamp del cinematografo, si arriva fino agli anni Novanta, quando Katy England (1966), fashion editor e stilista inglese, non solo si dimostra una dog lover, ma dedica a uno dei suoi cani un servizio fotografico sulla rivista i-D. La fortunata è un bull terrier di nome Mouse che, assieme alla sorella Juice (appartenente ad Alexander McQueen), appare sul numero datato novembre 1998 della suddetta rivista.
Eccoci quindi ai giorni nostri, e alle innumervoli dimostrazioni di stima e collaborazione tra stilisti e cani di cui si è accennato all’inizio di questo articolo, perché se un tempo si diceva “mostrami il tuo cane e ti dirò chi sei”, oggi si potrebbe affermare “mostrami il tuo cane e saprò come ti vesti.”

CANI IN MACCHINA


Spesso dobbiamo portare con noi i nostri cani in macchina. Cosa dice la legge in proposito? Secondo l’articolo 169 del codice della strada, se si trasporta in auto un solo animale quest’ultimo non deve essere sottoposto a particolari accorgimenti purché non intralci il guidatore. Questo significa che può stare sui sedili posteriori o nel vano portabagagli senza bisogno di essere “bloccato”. Rimane evidente che se l’animale è irrequieto, salta da una parte all’altra e distrae o addirittura ostacola il conducente, non può rimanere libero.
 Se, invece, gli animali sono due o più di due, non possono essere lasciati liberi, ma tenuti in gabbie o separati da rete, griglia o altro sistema di contenimento che gli impedisca di spostarsi nella parte anteriore dell’auto. In ogni caso, per maggiore tranquillità di tutti, noi consigliamo di installare una griglia sul retro anche quando si trasporta un solo cane.

sabato 22 dicembre 2018

TENERI CUCCIOLI


Una gatta può fare un paio di cucciolate l’anno e ogni gravidanza dura dai 58 ai 63 giorni. La cucciolate generalmente sono composte da quattro o cinque gatti, anche se possono essere di più o di meno. Una volta nati, mamma gatta si occupa amorevolmente dei suoi figli: li lava, li allatta, li protegge. Generalmente non vuole che estranei vi si avvicinino, ma se ha un buon rapporto con degli esseri umani lascia che li prendano in braccio.

BUONE FESTE!

venerdì 21 dicembre 2018

INTERVENTO RIUSCITO!


Il signore sorridente nella foto non è Babbo Natale in abiti civili, ma il Dottor Claudio Bussadori, che ha da poco terminato con successo un intervento di valvuloplastica polmonare. OK, non spaventatevi per il nome, diciamo che si tratta di un intervento cardiaco, una procedura che risulta particolarmente complessa se effettuata su pazienti di piccole dimensioni. Come quello in braccio al Dottore, che ora sta bene e passerà un Buon Natale. Un bel regalo per i suoi padroni. A questo punto ci sorge un dubbio, non è che il Dott. Bussadori è veramente Babbo Natale in incognito?

giovedì 20 dicembre 2018

QUANDO SVEZZARE UN CANE?


Quanto tempo bisogna aspettare prima di dare in adozione un cane? I cuccioli possono cominciare a nutrirsi in autonomia di cibi solidi intorno alla terza settimana di vita, o anche prima nel caso di problemi col latte materno. Tuttavia, è opportuno attendere almeno tre mesi prima di separarlo dalla madre, il cui apporto al figlio non consiste solo nel cibo, ma anche in una cura costante, fatta di calore materno, aiuto nel lavarsi, protezione, eccetera. Tornando all’alimentazione, se lo svezzamento avviene naturalmente, il cucciolo comincerà a nutrirsi di cibo solido alternandolo al latte materno in modo naturale. Se invece non potesse avere più accesso a quest’ultimo (per perdita della madre, produzione insufficiente di latte, ecc.), si potranno utilizzare sia cibi secchi sia umidi normalmente reperibili in commercio. Il cibo secco può essere inumidito con latte, brodo o acqua calda. In vendita si trova anche latte in polvere per cani, da somministrargli con biberon se necessario. Infine, non fategli mancare il vostro affetto, nutrimento intangibile ma indispensabile.

martedì 18 dicembre 2018

I PERICOLI DEL NATALE


Il Natale è una festa meravigliosa, ma alcuni suoi aspetti possono risultare pericolosi per i nostri amici animali. Nulla di preoccupante, basta fare un pò di attenzione.
Per esempio riguardo il cibo, talvolta buonissimo per noi ma dannoso per loro.
Come il CIOCCOLATO, velenoso per cani e gatti. Ovviamente il grado di pericolosità dipende dal quantitativo ingerito, e perché diventi letale il cacao (e non altri ingredienti, come il latte) assunto deve essere molto. Comunque, piccole dosi possono provocare nell’incauto animale nausea, diarree, ecc. 
Problematici anche i DOLCI SENZA ZUCCHERO poiché in genere utilizzano quale dolcificante lo xilitolo, una sostanza che può causare un calo negli zuccheri del sangue, con conseguente perdita della coordinazione e convulsioni.
L’UVETTA del panettone è dannosa per cani e gatti. Le OSSA di pollo e tacchino ingerite possono provocare perforazioni del tubo digerente.
Già saprete che l’ALCOL è vietatissimo, poiché può indurre l’animale in coma, o provocargli blocco respiratorio.
Pericolose anche alcune PIANTE, come gigli, vischio, agrifoglio e Stella di Natale, che possono causare vari problemi: nausea, fastidi gastrointestinali, letargia.
Il nostro amato ALBERO DI NATALE se è vero e annaffiato può esserlo con acqua con fertilizzante,
che è velenosa, ma anche all’acqua stagnante, ricca di batteri.
Così come possono destare qualche preoccupazione le DECORAZIONI: piccole possono essere ingerite causando blocchi intestinali, mentre i gancetti di metallo, possono conficcarsi in gola. 
I PACCHETTI sotto l’albero, invece, risultano “appetitosi” per tutti quei nastrini tanto cari ai gatti, che ingerendoli rischiano di soffocare.
Nessun allarmismo, però, solo un pizzico di prudenza in più per evitare qualche problemino. Nel caso capitasse comunque qualche piccolo inconveniente, ricordate che qui alla Clinica Veterinaria Gran Sasso siamo sempre aperti e pronti a intervenire.

lunedì 17 dicembre 2018

CHE LINGUACCIA!


Un gatto vi ha mai leccato la mano? Sembra quasi di essere strofinati con carta vetrata. Questo perché la lingua dei gatti è dotata di papille molto ruvide, che risultano molto utili per la rimozione dello sporco e dei peli morti dalla loro pelliccia. Dopotutto, per farsi belli è necessario avere gli strumenti giusti.

domenica 16 dicembre 2018

QUALCOSA SU CUI RIFLETTERE


"Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di disuguaglianza: la classe, la razza ed il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società familiare e poi nella più grande società civile e politica è uno dei segni più certi dell’inarrestabile cammino del genere umano verso l’eguaglianza. E che dire del nuovo atteggiamento verso gli animali? Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, che cosa rappresentano se non avvisaglie di una possibile estensione del principio di eguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un’estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, per lo meno nella capacità di soffrire? Si capisce che per cogliere il senso di questo grandioso movimento storico occorre alzare la testa dalle schermaglie quotidiane e guardare più in alto e più lontano".

Norberto Bobbio

SEMPRE PRONTI AD AIUTARVI


La Clinica Veterinaria Gran Sasso è dotata un servizio di pronto soccorso, attivo 24 ore su 24, 365 giorni l'anno. Per i pazienti da "codice rosso", cioè in pericolo di vita, è allestita una sala ben attrezzata e pronta per eseguire terapie o interventi urgenti. Il medico veterinario di turno ha a disposizione, oltre a un servizio di laboratorio e diagnostica, una banca del sangue interna alla clinica, per far fronte all'emergenza di una trasfusione evitando lunghi tempi d'attesa.

S.O.S. ALBERO DI NATALE

I vostri amici a quattro zampe amano l'albero di Natale? Lo amano a tal punto da volerlo tutto per sé? Staccando le palline e giocandoci? Mangiandosi le luci colorate? Ecco qualche consiglio per evitare il disastro totale.