venerdì 22 febbraio 2019

STENOSI POLMONARE E VALVULOPLASTICA


Presso il reparto di cardiologia della Clinica Veterinaria Gran Sasso vengono svolti abitualmente interventi cardiologici specialistici di rilievo. Tra questi spicca la procedura di valvuloplastica polmonare, ossia un intervento atto a correggere una delle patologie congenite cardiache più frequentemente riscontrate nel cane: la stenosi polmonare. 
Come dice il nome stesso, la stenosi polmonare è una patologia della valvola polmonare, ovvero della valvola che unisce il ventricolo destro all’arteria polmonare. La valvola polmonare è normalmente costituita da tre lembi ben differenziati tra loro, mentre in cani affetti da questa malattia i lembi risultano essere fusi tra di loro, più spessi del normale (si parla di “lembi rudimentali”) e l’apparato valvolare stesso può essere più piccolo del normale. La stenosi polmonare presenta predisposizioni di razza, interessando principalmente razze quali Bulldog francese, Bulldog inglese, Boxer, Pinscher, West Highland White Terrier, American Staffordshire, Cavalier King Charles Spaniel e Cocker.
A causa dell’ostruzione al flusso di sangue attraverso l’apparato valvolare anomalo si assiste a una serie di modificazioni emodinamiche e strutturali secondarie all’aumento delle pressioni. Quali sono i sintomi che compaiono in corso di stenosi polmonare? A seconda del tipo e della gravità di malformazione che interessa la valvola polmonare si possono avere sintomi di entità più o meno grave. Nelle forme lievi i soggetti risultano spesso asintomatici, ma trattandosi di una patologia congenita è possibile udire un soffio cardiaco già alla prima visita clinica del cucciolo. Nelle forme gravi si può riscontrare affaticamento durante l’esercizio fisico, difficoltà respiratoria fino ad arrivare a crisi sincopali. In stadi avanzati si può assistere anche allo sviluppo di insufficienza cardiaca destra con comparsa di ascite (accumulo di liquido in cavità addominale).
Come diagnostichiamo questa malattia? I veterinari si avvalgono di diversi mezzi diagnostici strumentali, quali studi radiografici del torace ed elettrocardiogramma, che risultano utili al fine di delineare alterazioni a carico della parte destra del cuore. L’esame più utile in questi casi è però rappresentato dall’esame ecocardiografico, non solo perché ci consente di emettere diagnosi conclusiva di stenosi polmonare e di verificare l’assenza di altre patologie congenite concomitanti (non è infatti un evento raro che un soggetto presenti più di un’anomalia cardiaca congenita) ma anche perché, mediante tale metodica, è possibile classificare la patologia in forme lievi, moderate e gravi. Purtroppo esistono anche altre forme di stenosi polmonari complicate da ulteriori anomalie, quali ad esempio la presenza di arterie coronarie con decorso anomalo. In questi casi spesso ci si avvale di ulteriori metodiche diagnostiche per la conferma diagnostica, quali studi angiografici ed ecografia transesofagea. 
Come viene trattata la stenosi polmonare? Il trattamento dipende dalla gravità della patologia. Nelle forme più lievi, in cui il cane si presenta asintomatico, è possibile eseguire solamente una terapia medica, tenendo sempre monitorato il paziente per verificarne l’andamento nel tempo. Nelle forme moderate e gravi è indicata la procedura di valvuloplastica polmonare, atta a dilatare la valvola stenotica e considerata il gold standard per il trattamento di questa patologia. Tale procedura mininvasiva viene eseguita inserendo un piccolo catetere all’interno della vena giugulare o della vena femorale, attraverso le quali si raggiunge il cuore sotto controllo fluoroscopico e dell’ecografia transesofagea. Una volta raggiunta la valvola polmonare viene gonfiato un palloncino localizzato all’estremità del catetere stesso (la seguente procedura viene effettuata per almeno tre volte) allo scopo di “dilatare” i lembi valvolari e raggiungere una maggiore apertura possibile della valvola, riducendo così il grado di ostruzione. La scelta del pallone dipende dalle dimensioni dell’apparato valvolare, pertanto risulta di fondamentale importanza la sua misurazione, sia in fase preoperatoria, mediante l’esame ecocardiografico (bidimensionale e tridimensionale), che in fase intraoperatoria, mediante fluoroscopia ed ecografia transesofagea. Dopo la procedura viene ripetuto un esame ecocardiografico per valutare la variazione delle pressioni transvalvolari nella fase postoperatoria. La procedura viene svolta in day hospital e la sera, salvo complicazioni, i cani sottoposti a valvuloplastica polmonare potranno andare a casa e tornare in clinica solo per controlli seriali, al fine di monitorare gli effetti della procedura nel corso del tempo e lo stato clinico e cardiologico del paziente. 
I risultati dell’intervento dipendono dalla severità della patologia e di altre condizioni, che vanno valutate di volta in volta. Nella nostra struttura ad oggi sono stati eseguiti circa 300 interventi di valvuloplastica polmonare, con un tasso di complicanze inferiore all’uno per cento. 

Nella foto: la Dott.ssa Blanca Serrano

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