lunedì 19 agosto 2019

VIETATI I COLLARI AD ALTE FREQUENZE


La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari ha diffuso un parere sugli effetti dei collari sulla salute e sul benessere dei cani. Il parere, elaborato dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA), riguarda in particolare i collari acustici, quei collari che possono emettere un segnale sonoro (comandato anche da lunga distanza) per spingere il cane a rispondere con un atto precedentemente imparato (per esempio tornare dal padrone). Tali dispositivi sono utilizzati prevalentemente da addestratori e cacciatori.
La nota ministeriale evidenzia che i collari acustici a elevate intensità e frequenze (es. 100-130 dB SPL; 2000-3000 Hz) "possono causare una perdita temporanea dell’udito (spostamento della soglia uditiva) o una perdita permanente dell’udito".
La normativa vigente e la giurisprudenza penale portano a concludere che "nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale a oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze e angosce inutili”.
Pertanto, "l’utilizzo di collari acustici che possono raggiungere le intensità e frequenze sopra riportate non è consentito in quanto potrebbe configurare il reato di maltrattamento”.

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