martedì 19 marzo 2019

CHE COS’È L’IPERTIROIDISMO?


Se siete proprietari di gatti avrete spesso sentito parlare di ipertirodismo, ma di cosa si tratta esattamente? L’ipertiroidismo non è altro che una malattia endocrina legata a una maggiore produzione di ormoni tiroidei e rappresenta una delle problematiche maggiormente riscontrate nel gatto anziano. Questa patologia è correlata alla presenza di noduli a livello tiroideo, che nella maggior parte dei casi risultano di natura benigna. Le possibili cause sono tante e di varia natura: immunomediata, infettiva, genetica, ambientale o nutrizionale. 
Come riconosciamo un gatto ipertiroideo? Purtroppo i segni clinici sono spesso aspecifici e non è sempre semplice riconoscerli. Possiamo riscontrare perdita di peso nonostante un aumento considerevole dell’appetito, associati a un aumento della sete e della produzione di urine. Altri sintomi possono essere: nervosismo, iperattività, sintomi gastroenterici come vomito e diarrea e, infine, problemi cutanei quali forfora e perdita di pelo, vocalizzazioni inappropriate. Solo in rari casi si riscontra il cosiddetto “ipertiroidismo apatico”, caratterizzato da letargia e abbattimento. Il medico veterinario, alla visita clinica, potrebbe riscontrare noduli tiroidei, soffi cardiaci o alterazioni del ritmo cardiaco. La conferma di questa malattia si ha mediante analisi del sangue comprensivi di parametri che valutano quantitativamente gli ormoni tiroidei. Inoltre, trattandosi spesso di soggetti adulti/anziani, è bene eseguire analisi collaterali complessive allo scopo di escludere alterazioni secondarie associate. 
Il trattamento di questa malattia consiste, nella maggior parte dei casi, in una terapia medica rappresentata da farmaci che riducono la presenza di ormoni tiroidei in circolo. Una volta impostata la terapia è fondamentale eseguire monitoraggi seriali al fine di definire il giusto dosaggio per il gatto ed evitare effetti collaterali. Tale terapia ha un'estrema variabilità di risposta, dipendendo da tanti fattori, ma soprattutto dalla gravità della situazione iniziale e dalla capacità di trovare il prima possibile il dosaggio più corretto a cui corrisponde la migliore efficacia. Non sempre è semplice, non sempre è immediato, tuttavia porta dei benefici e soprattutto migliora notevolmente l'aspettativa di vita. Solo in pochi casi sussistono le condizioni per intervenire mediante un intervento chirurgico di rimozione della ghiandola tiroide mediante bisturi a ultrasuoni (eseguito nel nostro centro dal Dott. Roberto Bussadori), ma si tratta di una procedura complessa di cui il chirurgo e l’anestesista spiegheranno con esattezza tutti i punti critici e daranno tutte le indicazioni durante il colloquio preoperatorio, qualora il gatto si presenti idoneo a essere sottoposto a tale procedura.
Se siete interessati a sapere di più riguardo all’ipertiroidismo felino potete leggere la nostra brochure sul sito clinicaveterinariagransasso.it, nella sezione notizie utili sotto la voce medicina interna, specialità endocrinologia.

Nelle foto: Priscilla, una bella gatta di 17 anni affetta da ipertiroidismo.

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