Qualche tempo fa si è sviluppata una discussione sul destino dei cani delle Forze dell’Ordine una volta non più abili al servizio. Una recente misura varata dal governo ha accolto l’appello di animalisti e soprattutto del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) perché non venissero dimenticati questi validi agenti a quattro zampe, che alla fine del loro servizio vengono spesso adottati dagli agenti umani con cui hanno lavorato. Da ora in poi, i cani delle forze di polizia, ma anche tutti i cani che prestano servizio nelle amministrazioni dello Stato (Vigili del Fuoco, ecc.) una volta congedati avranno la “pensione”: potranno continuare a ricevere assistenza sanitaria esattamente come avveniva quando erano in servizio.
Il provvedimento stabilisce che “a decorrere dal primo gennaio 2020 il personale delle forze di polizia a ordinamento civile e militare conduttore di cani riformati in quanto non più idonei al servizio può ottenerne, in via prioritaria, la cessione a titolo gratuito. Nei casi di cani adottati da personale di polizia civile, nei confronti di ciascun cane continua ad essere assicurata l’assistenza veterinaria, entro il limite di spesa annuale di 1.200 euro”. La cifra non è alta, ma almeno è un inizio per fare sì che la vita di questi cani, e di chi li adotta, sia un po’ più semplice.